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Late bloomer: ogni bimbo cresce con i propri tempi

  • Immagine del redattore: psicologomodena
    psicologomodena
  • 25 ott 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

"Non sono un genitore nostalgico quando si tratta di oggetti. Riciclo senza pietà i lavoretti dei miei figli, le prime bozze di epici romanzi sugli zombie e giocattoli abbandonati. Una volta letti, la maggior parte dei libri verranno donati alla libreria del quartiere. Detto ciò, 3 dei miei libri d'infanzia sono sopravvissuti a 4 decadi e 9 traslochi. "Leo (sbocciato in ritardo)", scritto da Robert Kraus e illustrato da Jose Aruego è il mio preferito.

Il cucciolo di tigre Leo è disperato. I suoi amici sanno leggere, ma non lui. I suoi amici sanno scrivere il proprio nome, ma tutto ciò che Leo sa incidere col suo artiglio è un incomprensibile scarabocchio. I suoi amici disegnano quadri realistici, ma i tentativi di Leo sono poco più di buche e ammassi informi. Ma peggio di ogni altra cosa, Leo non riesce a comunicare la sua frustrazione, perche non parla nemmeno. Nessuno ha detto a Leo che è indietro rispetto ai suoi compagni; le sue difficoltà e ritardi sono evidenti, e mentre i suoi amici sono dolci, genitili e socievoli, Leo ci si sente molto meno.

La maggior parte dei bambini si possono identificare con i sentimenti di Leo, anche i bambini i cui ritardi non sono neanche lontanamente così marcati come quelli di Leo. So di che parlo. C'è sempre qualcuno più bravo, più portato per la musica, più sportivo, più letterato, e fa parte della natura umana fare paragoni sul modo in cui cresciamo ed evolviamo. In luogo di sentirmi come Leo, adesso empatizzo con i suoi genitori.

Il padre di Leo è dilaniato dalle preoccupazioni rispetto ai ritardi di Leo. Tenta di nascondere la sua preoccupazione, ma mantiene il suo sguardo attento in attesa dei segnali di crescita di Leo.

Tutti noi osserviamo i nostri figli man mano che crescono, e i segnali che ci dicono che va tutto bene. Vogliamo le prove che il loro sviluppo sia sano e la conferma delle nostre qualità come genitori e, non avendo altre fonti di informazioni, scrutiamo il terreno dei paragoni. Quel bambino può saper contare fino a 100 in spagnolo, mentre mio figlio riesce a malapena a parlare la sua lingua madre. Quell'altro bambino è in grado di attraversare un gioco ad ostacoli con l'agilità di una scimmia arrampicatrice, mentre mio figlio ha bisogno di essere aiutato per salire sullo scivolo. Quella ragazza è capace di mangiare il suo panino salutare con le bacchette cinesi, mentre mio figlio mangia le caccole.

"Relax", la psicologa e formatrice Michele Borba mi ricorda quando le scrissi via mail la mia agitazione sulle osservazione dell'istruttore di nuoto per cui Finn è "una zavorra", oppure l'incapacità di Benn di guidare bene la bici tra gli 8 e i 12 anni. "Einstein non disse una parola fino a 4 anni. Smettila di indagare stupidamente, Jess; l'infanzia non è una gara. Mantieni la calma e sostieni tuo figlio. Se sei davvero preoccupata, parlane con l'insegnante o il pediatra, ma i bambini sbocciano a modo loro, con i loro dolci tempi".

Ha ragione, ovviamente, Una grande parte del mio lavoro di insegnate in una scuola media è di preparare i miei studenti alle complesse richieste delle scuole superiori. Ogni anno, ci sono alcuni studenti che mi mettono in agitazione, studenti che ero sicura non sarebbero stati pronti in tempo. Hanno perso il diario 10 volte al giorno, e lasciato pranzi negli armadietti finchè sciami di moscerini non smacheravano il loro tesoretto abbandonato. Eppure, per un motivo o un altro, in qualche modo, e giusto in tempo per il diploma delle medie, sono fioriti.

"Pazienza", suggerisce la mamma di Leo all'ansioso padre, "un bocciolo che viene osservato non sboccia".

Inoltre, mentre noi li guardiamo cercando di captare i segnali di crescita, loro guardano noi. Loro lo sanno che siamo preoccupati, e le nostre preoccupazioni alimentano le loro ansie di non essere all'altezza.

Ai bambini non dobbiamo dire che sono in ritardo rispetto ai loro coetanei, come se le prove evidenti fossere tutte intorno a loro: al parco giochi, a scuola e a casa, negli occhi dei loro fratelli e dei loro genitori.

Alla fine - attenti allo spoiler! - Leo è fiorito. Non è sbocciato quando avrebbe voluto suo padre o secondo le tabelle di chiunque altro. Leo è sbocciato quando è giunto il suo tempo, e una volta sbocciato: "Ha letto, ha scritto, ha disegnato e mangiato in modo composto".

Come Leo, i miei figli sono sbocciati secondo i propri programmi segreti. Finn sviluppò una sacca da nuoto e imparò a stare a galla giusto in tempo per superare il livello. Quando Ben scelse il luogo e il momento giusto, e fu pronto, salì sulla bici solitaria, e ho dovuto aspettare che rientrasse in garage!

Quando guardavo Ben pedalare verso i suoi amici da incontrare in piscina, le gambe troppo lunghe per quella bici comprata ottimisticamente per una versione più giovane di Ben, feci fatica a ricordare perchè ero stata preoccupata!.


 
 
 

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